2018
93/100
Nabucco, 2015
C’è stata rigorosa selezione, meticolosa cura nell’allevare, cogliere, passire il frutto, vista la sua maestosa, tramosa fittezza essenziale, vista la maturità al momento del raccolto testimoniata tanto dalla sua morbidezza quanto dalla profonda sfumatura visiva del viola.
C’è stata cura nel trasformarlo, enologia tale da rendere la sua originaria e pura suadenza.
C’è stata cura nel porlo a prendere vaniglia e menta in aroma del rovere, evidentemente nuovo stando alla sua incontaminata fragranza colorofillosa.
Quindi al palato le grandi doti di potenza, il fitto e poroso legante estrattivo, l’alcol, possente propulsivo, a veicolare il tutto con glicerino spessore.
Un grande vino, dalla slendenza e suadenza del frutto puramente inviolata da un punto di vista enologico e ossidativo.