
Ci sono luoghi che sanno incantare. E ci sono giornate che restano impresse, come se il tempo decidesse di rallentare per lasciare spazio alle emozioni. Così è stato per noi il bis di Winelabyrinth, andato in scena al Labirinto della Masone il 23 settembre: un intreccio di passione, gusto ed eccellenze che si è trasformato per un giorno in un universo di profumi, calici e sapori.
A guidare questo viaggio sensoriale è stato Mauro Villani supportato al suo team, costituito, fra gli altri, di volenterosi ragazzi universitari con t-shirt brandizzata che hanno supportato le aziende presenti per tutto l’arco della giornata. L’evento ha saputo raccogliere il meglio delle agenzie rappresentate e metterlo a disposizione di ristoratori, gourmet e appassionati. Non una semplice degustazione, ma un percorso orchestrato con cura, dove ogni dettaglio aveva il suo perché.
I vini hanno avuto il ruolo di narratori silenziosi. Tra loro, ovviamente, i calici di Monte delle Vigne hanno parlato con voce chiara e sincera: vini capaci di restituire l’anima dell’Emilia, tra eleganza e profondità, tra vigore e armonia. Fra tutti, il nuovo metodo classico Monticello e il Franc in purezza Il chiuso hanno suscitato l’interesse e la curiosità dei professionisti presenti.
Ma il Winelabyrinth 2 è stato anche una celebrazione dei sapori che rendono unica questa terra. La cremosità del Parmigiano-Reggiano de La Villa, che accarezzava il palato con morbidezza inaspettata, l’olio Coppini, goccia dopo goccia, capace di rivelare quanto l’essenza della semplicità possa diventare straordinaria e le meraviglie di Luca Ferrari, con il prezioso aiuto di Stefano Melis per raccontare coppa e culatta, autentici ritratti della tradizione Emiliana, sono solo alcune delle splendide realtà del territorio.
Passeggiare sotto i portici del Labirinto, bicchiere in mano, era come lasciarsi trasportare in una dimensione parallela: la cornice del bambù, il calore di un tramonto di fine settembre, il brusio leggero delle conversazioni tra chi sa riconoscere e celebrare il bello della vita. Last bu not least, una band che dal vivo ha suonato un repertorio di oggettivo valore.
La seconda edizione di Winelabyrinth non è stata in definitiva solo un evento: è stato un rito collettivo di passione e condivisione, un mosaico di incontri e scoperte. Una di quelle giornate che, quando finiscono, lasciano il cuore colmo e la promessa di un ritorno.
A Mauro, Gianluca, Beatrice e Roberta va il nostro bravi!