Nel 2023 si celebrano i 100 anni dalla nascita di Maria Callas, la “Divina”, soprano dal timbro unico. Sono ormai trascorsi 800 anni dalla prima importazione di vinum de Malvasia a Venezia: a fine 1200, infatti, considerata la crescente richiesta di questo vino, l’areale di Monemvasia non garantiva più sufficiente produzione atta a soddisfare la nobile sete europea, per cui i veneziani investirono altrove, impiantando vigneti su buona parte dell’isola di Candia (l’attuale Creta).
“Un vitigno, quello della tipologia Candia Aromatica, che nasce in realtà dall’incrocio tra il Moscato bianco e diverse altre cultivar in maggioranza aromatiche come la “Malvasia Odorosissima” del parmense, già conosciuta come “Malvasia di Maiatico” e ribattezzata “Malvasia Casalini” in onore del signor Angelo Casalini che ne possiede antichi ceppi in quel di Basilicagoiano, a sud di Parma”.
Queste le parole di Paolo Tegoni – Ozzanese DOC, docente dell’Università di Parma, enogastronomo e instancabile viaggiatore – autore de libro “Malvasia, un diario mediterraneo“, edito da Terrae.
“È stupefacente pensare che questo eccezionale vitigno, di cui Monte delle Vigne costituisce de facto una delle cantine che da sempre ne hanno fatto un punto di forza e in campo e nella vinificazione, sia autoctono nel senso più ampio della parola, ossia abbia radici sui nostri Colli di Parma dall’origine dei tempi e non da oltre 8 secoli come si pensava”, è il commento di Lorenzo Numanti, promotore della giornata dedicata alla Malvasia nell’anno celebrativo di Maria Callas, ispiratrice dell’etichetta iconica della cantina.
Ma andiamo con ordine…
Martedì 27 giugno, presso Monte delle Vigne, si è tenuta un’emozionante degustazione di cinque annate di Callas, Malvasia di Candia Aromatica, nelle sue variazioni delle annate 2005 – 2008 – 2011 – 2015 e 2017.
“Dovremmo chiamarla Malvasia di Parma!“, ha esclamato Mauro Villani, patron di Villani Rappresentanze, durante la degustazione che si è svolta a Monte delle Vigne con la partecipazione dello stesso Tegoni, dell’enologo della cantina Andrea Bonini, dei noti giornalisti Andrea Grignaffini e dei maestri eno-divulgatori Maura Gigatti . “È suggestivo assaporare Callas mentre scorre la storia della Malvasia dalle voci di chi l’ha amata e cercata in ogni dove“, ha commentato l’informatore enoico indipendente Pessina.
A seguire, Sandro Piovani della Gazzetta di Parma ha moderato la presentazione del libro di Paolo Tegoni: l’evento ha offerto ai partecipanti un’occasione unica per scoprire la storia e le sfumature di questa affascinante varietà di uva, che trova nel territorio dei Colli di Parma un ambiente ideale per esprimere tutto il suo potenziale.
Paolo Tegoni, autore del libro e noto studioso dei terroir vitivinicoli, insieme al prof. Alberto Natale hanno guidato gli ospiti in un viaggio avvincente attraverso la storia millenaria della Malvasia e delle sue diverse declinazioni nel Mediterraneo.
Infine, la cena sotto le stelle organizzata presso l’Antico Casale delle Vigne ha visto la partecipazione di un pubblico variegato e curioso, composto da enologi, sommelier, appassionati di vino e amanti della cultura enogastronomica locale. L’atmosfera suggestiva e le ricette di chef Mariano Chiarelli, hanno creato il contesto perfetto per immergersi nel mondo di questo vitigno antico e scoprirne segreti e peculiarità.
Non possiamo concludere meglio che con una citazione dal libro di Paolo Tegoni. A pag. 55 si legge: “La “Divina aromatica” – Callas, n.d.r. – è il gorgheggio di bellezza di queste dolci colline, è la raffinata continuità del terrior ozzanese, con le carte in regola per mantenere alto il blasone enologico de «Li monti de le vigne»“.