Questa storia vi ruberà solo 10 minuti per leggerla, forse meno, ma vi darà un grande forza interiore e vi renderà orgogliosi di quello che fate, qualunque sia il vostro lavoro: questa, infatti, è una testimonianza della passione e della determinazione necessarie per fare ciò che si ama e per raccogliere grandi frutti.
Luigi è un uomo forte e laborioso, un viticoltore che dedica la sua vita alla cura delle viti e alla produzione di vino di alta qualità. Luigi vive in una piccola città italiana circondata da colline coperte di vigneti e fin da giovane ha sempre amato la campagna e il lavoro all’aperto. Dopo aver terminato la scuola, ha deciso di seguire la sua passione e ha iniziato a lavorare come apprendista presso una cantina locale. Dopo molti anni di duro lavoro e dedizione, Luigi ha acquisito la conoscenza e l’esperienza necessarie per diventare uno dei più esperti viticultori di Monte delle Vigne.
La giornata di Luigi inizia presto, molto presto, a prescindere dalla stagione, dal caldo o dal freddo: si alza all’alba e si dirige subito al vigneto, dove inizia la sua giornata di lavoro. Il suo compito principale è quello di curare le viti, un’attività che richiede molta pazienza, cura e attenzione ai dettagli. E di guidare il trattore. Sì, perché Luigi lo conduce su e giù dalle colline sopra Ozzano Taro, principalmente da solo, curando il terreno e fornendo tutte quelle colture che il sovescio prescrive. Ma è durante la vendemmia, che Luigi e il suo trattore diventano il cuore pulsante dei vigneti di Monte delle Vigne. Su e giù da Montebianco, Bertolona, Cantina Vecchia, Ca’ Bruciata, Rio Valli – per citare alcuni nomi degli appezzamenti della tenuta – Luigi scandisce il lavoro con il rombo del suo trattore e le urla di incitamento agli uomini delle vigne.
Ora, il responsabile in campo è Andrea Bonini, l’agronomo di Monte delle Vigne, ma quando Andrea viaggia fra vigna e cantina per analizzare le uve, il capitano degli eroici vendemmiatori è lui – Luigi – con la forza e il cipiglio di chi ha affrontato e superato tante salite, nei campi come nella vita.
Nonostante il lavoro intenso e faticoso, Luigi ama quello che fa. La sua passione per la viticoltura è evidente in ogni aspetto del suo lavoro, dal modo in cui cura le piante al modo in cui parla delle “sue” uve. Per lui, la produzione di un buon vino non è solo un lavoro, ma è una forma d’arte che richiede tempo, dedizione e passione.
“Guarda qui che grappolo, adesso vai a farlo vedere alle altre cantine di Parma e chiedi se ne hanno uno così!”, ha strepitato, quasi spolmonandosi per l’orgoglio, ma anche la frustrazione di chi vorrebbe far sapere a tutto il mondo cosa produce la terra di Monte delle Vigne grazie a chi la cura con amore infinito.
Abbiamo poi scoperto che questa scena si ripete nei bar in paese, dove spesso Luigi porta le prime bottiglie di ciascun lotto per farle assaggiare, ma soprattutto per riceve gli encomi della gente come lui, legata così tanto alla loro terra e alle loro origini.
Per Luigi, il suo lavoro è un modo per preservare la tradizione e la cultura della sua regione, e per creare qualcosa di bello e prezioso che possa essere apprezzato da tutti: infatti, le storie di Luigi non si fermano all’uva e al vino, ma raccontano di boschi, di laghi (sono quattro quelli all’interno dei 60 ettari di Monte delle Vigne) di avvistamenti notturni – sì, fa anche le ronde! – di cinghiali, volpi e persino di istrici!
Dopo tutto, il lavoro di Luigi non è solo una questione di viticoltura. Il suo ruolo di “trattorista dal cuore grande” lo porta a essere un importante custode della terra e dell’ambiente circostante. Sa che la cura del suolo e delle piante è essenziale per proteggere la salute dell’ecosistema e preservare il territorio per le generazioni future. La sua attenzione ai dettagli, la sua conoscenza della terra e il suo rispetto per l’ambiente lo rendono davvero un esempio per tutti noi.